La fidanzata un passo indietro

La dignità della bella statuina

Ogniqualvolta una polemica dilaga, la sensazione quasi immediata è che si perda di vista il succo della questione. Si guarda il dito invece della luna oppure si confondonole acque al punto che l'occhio finisce per puntare nemmeno al dito, ma da tutt'altra parte.

Prendiamo il caso di Amadeus e della presentazione del cast del prossimo Sanremo. Leggo da più parti difese del tipo "Che male c'è a dire a una ragazza che è bella?". Certo, non c'è nulla di male nel fare un complimento, anche un complimento estetico, se con buon gusto ed educazione. Dirò di più, non troverei nemmeno niente di male ad ammettere che per certi ruoli o impieghi la presenza fisica sia un fattore determinante. Modelli e modelle devono avere la fisicità giusta, saper camminare, posare, essere fotogenici.

Quando, però, ho visto e sentito la presentazione condotta da Amadeus, non è stata l'affermazione dell'avvenenza delle fanciulle in questione a colpirmi. Mi ha fatta sobbalzare il fatto che il curriculum proclamato consistesse in "è la bella fidanzata di Tizio", "è la bella compagna di Caio". Scelte, dunque, in base ai compagni, senza alcun segno distintivo personale, nemmeno quello estetico. Potrebbero esserci ragazze più belle e più fotogeniche (se questi erano gli unici requisiti richiesti), ma non fidanzate con Tizio e Caio.

A me ha dato fastidio soprattutto questo. Un uomo o una donna sono liberissimi di lavorare anche come belle statuine. Sembrerà banale, ma bisogna essere capaci anche a fare questo (ricordo bene il racconto di una nota soubrette che è stata anche valletta a Sanremo e che, partecipando a un gala televisivo all'Arena di Verona aveva grosse difficoltà anche a centrare un occhio di bue). Dunque, se si vuole una bella statuina, una persona che indossi bene un vestito o venga bene in fotografia, logico che la selezioni in base a quello. Non in base a chi è il suo o la sua fidanzata.

La questione dell'opportunità di ruoli puramente decorativi (non sarebbe meglio qualcuno che oltre a essere gradevole alla vista sappia fare qualcosa in più?) e  del fatto che siano prevalentemente figure femminili è senz'altro non secondaria, ma, comunque un corollario. 

Quello che non ho sopportato è sentire ridurre una persona - e il motivo per cui è stata scritturata - alla sua relazione sentimentale, all'essere "compagna di Tizio", "fidanzata di Caio", ancor più apprezzabile perché sta "un passo indietro". E, attenzione, le parole sono importanti: "stare un passo indietro" non equivale a "non approfittarsi della fama del partner", anzi, il fatto stesso che l'unica informazione sulle qualità individuali si riferisca al partner sembra quasi sottintendere il contrario, "sto all'ombra del partner, esisto perché lui esiste, lavoro grazie a lui", altrimenti ci sarebbe stata qualche pur minima competenza da affiancare alla voce situazione sentimentale.

Il fatto che le stesse dirette interessate pare abbiano approvato questo "curriculum" è ancor più triste. Per loro e per chi, viceversa, desidera valere di per sé, pensa di realizzarsi liberamente come persona e individuo, che la coppia stessa si realizzi come incontro ed equilibrio di persone e individui di pari dignità.

 

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