Quattro gatti al parco
Mi trovavo a Parma e ne ho approfittato per fare due passi al Parco Ducale. Questa mattina, però, oltre alle scolaresche nelle ore di educazione fisica all'aria aperta, alle peperelle, le cornacchie, chi si allena con una corsetta e chi porta a spasso il cane, ho notato qualcosa di meno gradevole: sui cestini della spazzatura, sulle bacheche, perfino sul defibrillatore, adesivi di un movimento d'ispirazione complottista e no vax molto attivo con proclami minacciosi e insultanti fatti comparire periodicamente sui muri della città.
Magari sono solo i classici quattro gatti, facile che lo siano e che si facciano notare più del dovuto con azioni appariscenti. Magari sono anche meno di quattro gatti, ma fra questi ne potrebbe bastare uno con la testa un po' più calda per far danni più gravi. In ogni caso, al di là della punta d'iceberg eclatante e destinata, si spera, a rimanere estremismo marginale, non posso non leggere con inquietudine i temi sbraitati in questi slogan: negazione del covid, negazione dell'inquinamento e di ogni problema ambientale e climatico, rifiuto dei vaccini, delle politiche ambientali, del digitale, dei pagamenti non in contanti, attribuzione di ogni di problema e crisi odierna a non ben precisate macchinazioni "nazicomuniste" (qualsiasi cosa significhi). Un minestrone di complottismo ben studiato nella sua ridondante banalità: potrebbe sfondare il muro del ridicolo e invece a me preoccupa.
Mi preoccupa perché è facile far leva su un meccanismo psicologico elementare: attribuire un problema a un'entità malvagia, a un'oscura cospirazione, alla volontà perversa di un singolo o un gruppo misteriosamente potente è più semplice e confortevole che riconoscerne la complessità, la realtà, la necessità di una soluzione articolata e impegnativa. Allora, anche senza arrivare ad abbracciare le espressioni più estreme, queste posizioni si possono insinuare facilmente, alimentare la sfiducia nelle competenze, ostacolare l'impegno nel trovare e realizzare soluzioni, nel ragionare sulle cause reali.
Non si tratta di pensare che il movimento che imbratta i muri e appiccica questi adesivi faccia concreti proseliti e scali i risultati elettorali. Non credo sia nemmeno questo il loro scopo reale. Se pensiamo solo ai quattro gatti che s'infervorano come terrapiattisti da bar, rischiamo di sottovalutare un effetto a più ampio raggio, che è un po' quello della bufala "non è vero ma ci credo", "condivido anche se non è vero (o non si sa se lo sia) perché è il concetto che conta". Non si tratta di pensare al numero di terrapiattisti, no vax, seguaci di QAnon, negazionisti della scultura, del medioevo o della forza di gravità, devoti di Tesla come inventore di qualunque cosa, teorizzatori della Matrix o del governo occulto rettiliano. Si tratta di osservare un effetto collaterale più sottile e capillare che di fatto deresponsabilizza il singolo e la società, svuota di significato il pensiero critico confondendo la libertà d'espressione con la demolizione sistematica di ogni autorità e istituzione, a prescindere da una valutazione fondata e ragionata delle competenze, delle logiche e della ragion d'essere delle stesse. Non importa l'analisi del problema, la ricerca delle cause e la progettazione e messa in atto di soluzioni perché si delegittimano il metodo e i soggetti che posso compiere queste analisi, ricerche e progettazioni, ci si sottrae alla partecipazione attiva sulla base delle possibilità di ciascuno. Si maschera da pensiero critico il suo annullamento, perché il dubbio iperbolico secondo il quale nessuna fonte è affidabile porta a una mentalità parareligiosa in cui, rifiutando il presunto dogma della scienza e della competenza riconosciuta, si fonda una mitologia di sospetti occulti, poteri nascosti che orchestrano falsi problemi per i loro scopi misteriosi.
E il rasoio di Occam secondo il quale la soluzione più semplice sia sempre da preferire cade sotto il fascino di arzigogolati complotti che fanno sentire molto astuto chi li immagina credendo di smascherarli. Molto astuto e irresponsabile di ciò che lo circonda: se è tutto una menzogna e una cospirazione, allora non serve prevenire le malattie e seguire i consigli medici, non serve fare la raccolta differenziata e cercare soluzioni ecologiche, non serve ponderare con cura il proprio voto. Non serve pensare, non serve prendersi la responsabilità di nulla. Ed è così che nascono anche le dittature, che non sono solo i totalitarismi con parate, repressioni, discorsi enfatici alle folle, ma possono assumere anche altre forme. Come quella del disinteresse, dell'indifferenza, della mancanza di fiducia, riflessione, responsabilità.
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